Finalmente qui nel Forum.
La chat costringe a severe, approssimate sintesi o a inopportuni lunghi contributi, ma soprattutto sommerge e nasconde le informazioni, le proposte organizzative, ecc. per le quali è stata aperta.
RIPORTO I CONTRIBUTI ALL’INTERESSANTE DISCUSSIONE NATA IN CHAT
(ho preso le parti più significative degli interventi, spero di averlo fatto bene! In caso contrario, me ne scuso)
Al termine un mio primo commento, forse più una provocazione, su questo Forum accettando l'invito di Valeria a far diventare questa discussione fonte di un futuro documento di Planet 2084.
Giorgio
rispetto al COVID, a mio giudizio dovremmo prestare attenzione allo sfruttamento capitalistico che purtroppo fa leva sulle paure per giustificare qualsiasi restrizione della libertà e "giustifica" una serie di spese che andranno a finanziare i capitalisti della sanità, del settore farmaceutico di turno.
Sara:
sono perfettamente d’accordo con la tua lettura! Il problema è che come lo si dice di viene tacciato di negazionismo! Invece bisogna tenere insieme le 2 cose: il virus esiste certamente! E viene utilizzato da forti interessi economici e sociali
Peppe
Credo che in questo momento di “sensibilità “ e confusione nella gente, cavalcare questo argomento e isolarlo dalle altre problematiche si rischia di intraprendere un percorso “impervio” soggetto a speculazioni da parte del “sistema”
Ugo
Il virus, così come il cl.change, mette in crisi la produttività del sistema. Colpito al cuore, mostra tutti i suoi limiti, è svelato. Più che impegnarsi nella ennesima conferma/denuncia, meglio agire con concrete/comunitarie azioni di risposta rivolte ai più disagiati/colpiti che, come sempre, più pagano. X es.: la casa di Planet, il progetto "infermieri, …
https://www.money.it/OMS-smettere-di-usare-lockdown-misura-controllo-coronavirus
il sistema difende se stesso e accetta le morti dei più deboli, prova solo a contenerle, non le evita. Qual'è la risposta ecosocialista? In particolare: Delineato un mondo diverso (x es. Decologo), come si passa il guado (transizione)?
Sara
Il virus mette in crisi la produttività del sistema certo! ma è un rischio calcolato!
La crisi della produttività è una tappa inevitabile per superare una più profonda crisi economica in atto. Si sa che le crisi economiche si superano con le guerre o con le pandemie. Da manuale. Il sistema non è colpito al cuore. Sembra. Solo le persone, la massa è colpita al cuore. Ma il sistema rimane intatto, si ricrea. Era l’unico sistema possibile per non crollare.
Flavia
non sono del tutto convinta che la creazione di un numero di disoccupati così importante sia del tutto gestibile. se non in dittatura,
Sara
Più gestibile sicuramente di quanto non lo sarebbe una massa lavoratrice lo stesso senza lavoro - le risorse sono finite e la crisi economica era già in atto- e senza la scusa del virus ! Allora il rischio sarebbe veramente grosso: un possibile cambiamento di paradigma.
Credo che il concetto di pandemia per rafforzare il sistema capitalistico rimanga innominabile anche a sinistra per paura di questa strumentalizzazione.
Nando
Ecosocialismo o BARBARIE significa che il capitalismo in assenza di una alternativa complessiva andra' věrso la BARBARIE con Governi e pratiche reazionarie
QUESTI I CONTRIBUTI FINORA ARRIVATI IN CHAT
Ugo
Il “virus dalle ali d’acciaio” diffonde in modo esponenziale nella specie umana. Approfitta del come è organizzata, indifferente a quali interessi o persone va a colpire. La pandemia c’è, non è la prima, altre ce ne saranno, generate dall’assedio delle megalopoli sulle foreste, sembra. Al pari della crisi climatica e dei “tipping points” sfiorati, il virus svela (più facile da leggere) l’incostrastato dominio dell’Economia sulla Politica. Quanto è utile ancora dibattere sul fatto che il Sistema (capitalistico) tenti di utilizzare anche la pandemia per prolungare se stesso? O meglio, la sua agonia, facendola pagare prima di tutto ai più indifesi? Che il futuro sia la barbaria è ancora una denunzia, sacrosanta, ma non una risposta. Il “rischio” del cambio di paradigma è IL “loro” problema, ce l’hanno chiaro! Che sia papa Francesco a scrivere due tentando di chiarire e rispondere (cercando ancora soluzioni “interne” al Sistema) la dice lunga sulla gravità della situazione. Chiudo.
Secondo me, Planet dovrebbe stimolare il dibattito “ecosocialista” su chi, con quali strategie, con quali proposte, con quali azioni, si attua il necessario e urgente “cambio di paradigma”
Altro enorme quesito, ripeto, come si passa il guado della Transizione?
Il “quando” e il “come” sono definiti: sono il virus e i “tipping points” del pianeta a dettarli.
in realtà sono Ugo dal pc di Marco.
Mi accorgo ora di non aver messo il contributo di Marco. Aggiungo ora.
(uno dei più in tema e in sintonia con ciò che penso)
Una riflessione di coscienza per ogni planetario: “Per ogni predatore carnivoro nel Serengeti, ci sono oltre 100 prede. Ogni pezzo di carne che chiediamo ci fa involontariamente domandare più spazio sul pianeta. Nel 1960 eravamo 3 miliardi di persone, oggi, 60 anni dopo, siamo 7 miliardi. Il pianeta non può sostenere miliardi di grandi carnivori. Non c’è spazio. Se gli uomini adottassero una dieta vegetariana, la necessità di spazio si dimezzerebbe.”
DAVID ATTENBOROUGH, 93 anni, April 2020 - A Life On Our Planet
Posto questo interessante articolo che, soprattutto nella ultima parte, ritengo un ottimo contributo a questa discussione.